Il nostro amato Berlino de La Casa di Carta, Pedro Alonso, è il protagonista de Il silenzio della palude, un film crime che, come svela anche il finale, mescola realtà e finzione.
Trama – Silenzio della Palude –
Q è un ex giornalista diventato scrittore di romanzi gialli: un autore di successo amato da milioni di lettori che però nella sua vita cela degli insospettabili segreti. Dietro un’immagine rispettabile l’uomo nasconde infatti il suo carattere instabile; che lo porta ad avere accese discussioni con il fratello minore Nacho e una tendenza alla solitudine.
Ma ancora più preoccupante è l’inclinazione all’omicidio di Q, che non esita a dar sfogo a comportamenti psicopatici nella sua propensione per i delitti; utilizzata poi come fonte d’ispirazione per i libri. Dopo aver pubblicato un ultimo volume, sull’assassinio di un tassista da lui effettivamente commesso. Il protagonista sceglie un’altra vittima per la futura opera e per l’occasione decide di puntare in grande.
Il suo obiettivo è infatti Ferrán Carretero, professore universitario nonché in passato membro di un importante partito e di recente coinvolto in uno scandalo su un presunto caso di corruzione.
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Le vie del noir
L’esordio per il grande schermo del regista spagnolo Marc Vigil, attivo da tempo nella serialità, è un torbido thriller psicologico che accompagna lo spettatore in un mondo marcio e corrotto, privo di eroi o figure da prendere a esempio. Il silenzio della palude, reso disponibile in esclusiva nel catalogo di Netflix.
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