Diavoli, la serie di Sky che rivela i retroscena e i segreti degli squali della finanza, chiude la prima stagione venerdì 15 maggio 2020 con gli ultimi due episodi. Il successo del thriller finanziario con Alessandro Borghi e Patrick Dempsey è stato immediato. Il risultato ha generato un esito inevitabile: la conferma per una seconda stagione.

Diavoli: La seconda stagione partirà da Brexit e Pandemia
La conferma della seconda stagione era stata confermata da Borghi e Brera durante la conferenza stampa.
In una diretta su Instagram, i due raccontano la che la seconda serie sarà molto contemporanea e farà in modo di dare un coinvolgimento ancora maggiore allo spettatore.
Lo stesso Borghi tuttavia ricorda le difficoltà per la produzione visto le norme restrittive che ci accompagneranno per il prossimo periodo.
L’arrivo della seconda stagione richiederà più di un anno, ricorda lo stesso Borghi e parlando del covid ricorda anche i ritardi della terza stagione di Suburra.
Il Racconto dei primi dieci episodi
Nell’arco dei primi dieci episodi, Diavoli ha invitato il pubblico ad aprire gli occhi su temi di scottante attualità come l’attacco speculativo all’Italia che portò al governo Monti, la genesi del mito del debito e della definizione dei paesi PIIGS, i segreti dietro lo scandalo Dominique Strauss-Kahn, la crisi greca, il fallimento dell’Argentina e l’invasione della Libia. La seconda stagione non sarà da meno, assicura Borghi.
Brera ci parla poi delle tante idee sulla prossima stagione e che il nuovo ciclo di idee partirà proprio dall’attuale pandemia e dalla crisi economica che ne consegue.
Dal Romanzo Autobiografico alla Serie Sky
Brera racconta nel romanzo I Diavoli parte della sua vita. Brera romano classe 69 è un dirigente d’azienda, prima per il gruppo Fineco e Kairos e ora per un importante società di gestione patrimoniale. Nonostante sia cresciuto professionalmente dello spietato uomo d’affari Darek Morgan non ha mai dimenticato le lezioni date dall’economista Caffè.
Brera ci racconta del sui primo incontro con Borghi e poi la decisione di riportare il progetto in una serie cinematografica.
La casa di carta; Nairobi è ancora viva