I carabinieri di Piacenza con escort in caserma; festini con champagne ville e auto di lusso; tutto in stile Gomorra.
Piacenza sono sei i carabinieri arrestati; dove il capo aveva realizzato un vero è proprio gruppo in stile Gomorra.
Nella Caserma Levante il modus operandi criminale era diventato «modalità ordinaria di gestione». Con un’unica esigenza: «aumentare la produttività, intesa come numero di arresti, senza correlativamente sostenere il peso di indagini articolate e complesse». Un «atteggiamento criminale», secondo i magistrati e nelle parole dei pm Matteo Centini e Antonio Colonna, c’è la descrizione di un sistema perdurato per anni.
L’accaduto in vero stile Gomorra
L’ appuntato Peppe Montella il capo della banda faceva sparire parte della droga sequestrata per rivenderla con una rete di pusher, teneva i soldi dello spaccio nascosti nella cassaforte comune, sfoggiava auto di lusso e organizzava festini hard. La caserma era un bordello. Il sesso è un’ossessione. Nel racconto che dà il via alle indagini, un ex informatore della squadra parla di «una ragazza ucraina o russa tossica che quando è in astinenza si rivolge a Montella che la fa andare in caserma e gli dà la droga dietro prestazioni sessuali». L’informatore racconta ai magistrati di festini con una transessuale brasiliana.
In via Caccialupo, secondo gli inquirenti coordinati dal procuratore di Piacenza Grazia Pradella, sono avvenuti ripetuti abusi e pestaggi di pusher che venivano così costretti a rilasciare «false dichiarazioni spontanee», ammissioni di reati di spaccio mai commessi. Per questo nella caserma Levante ancora sotto sequestro nelle prossime ore saranno eseguiti esami con il luminol alla ricerca di tracce ematiche.
Alcune Intercettazioni del nucleo di Piacenza
Negli atti della Procura c’è «l’incredulità» degli investigatori davanti a reati. Ad esempio, il carabiniere mentre «spartisce» otto chili di marijuana con uno dei fratelli pusher Giardino. Lo intercettano mentre racconta a un collega dei soldi tenuti nella cassaforte della caserma: «Volevo prendere una cassetta in banca, ma costa. Ho paura che a casa me li rubino». Alla moglie Maria Luisa (ai domiciliari), fa ottenere un pass per circolare nelle Ztl. La richiesta è firmata dal comandante Orlando con la dicitura «moglie del signor Montella». La squadra di via Caccialupo va al ristorante in orario di lavoro. Montella fa selfie a tavola con i colleghi. «Abbiamo bevuto 4 bottiglie» e pagato «in nero».
L’appuntato ha un tenore di vita ben superiore ai redditi dichiarati. Per questo la sua villetta con piccola piscina di Gragnano Trebbiense è finita sotto sequestro. È la stessa dove a Pasqua organizza una grigliata con amici e parenti nonostante le norme Covid. Agli ospiti dà consigli su come evitare i controlli lungo le strade. Sul telefonino vengono captate le foto in giardino con brindisi a base del costoso champagne Don Perignon.
Per leggerlo integralmente andate sul sito fonte: corriere.it autore Cesare Giuzzi, Giuseppe Guastella.
Le osservazioni da un punto di vista Social
Naturalmente alla vicenda non mancano i meme in perfetto stile Gomorra che ironizza sull’accaduto, e c’è chi ipotizza anche nuove idee per la serie tv, insomma per gli amanti del genere l’accaduto è fonte e occasione per guardare il tutto da una visuale di serie televisiva; ma tutto ciò rimane l’amaro in bocca di come viene profanata L’arma dei Carabinieri e di come viene profanata una divisa tanto importante e di tanto valore.