IL CORONAVIRUS ARRIVA IN LOMBARDIA è GRAVE UN 38ENNE
Il coronavirus arriva in Lombardia. Un 38enne italiano originario di Castiglione d’Adda che abita a Codogno, nel Lodigiano, ha contratto il virus e contagiato altre due persone: la moglie – la cui positività è confermata – e un amico (un compaesano) che si è presentato spontaneamente in un ospedale con sintomi di polmonite e che avrebbe avuto dei contatti con il 38enne. L’uomo aveva cenato con un amico che tornava dalla Cina all’inizio di febbraio e si è presentato in pronto soccorso tra il 19 e il 20 febbraio. Si trova tutt’ora ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata, con insufficienza respiratoria, e le sue condizioni sono ritenute molto gravi. Al momento non può essere trasferito al Sacco di Milano, punto di riferimento nazionale per le bioemergenze insieme all’istituto Spallanzani di Roma, dove già si trova “in isolamento” la moglie e anche il possibile “paziente zero”, il collega tornato dalla Cina con cui il 38enne aveva cenato.”Stanotte è venuto il personale del Sacco, anestesisti e infettivologi – spiega all’Adnkronos il direttore sanitario dell’ospedale di Codogno, Andrea Filippin – e hanno deciso, d’accordo con i medici della rianimazione di Codogno, di tenerlo qui per le sue condizioni ancora instabili. Siamo in stretto contatto e c’è accordo sulla gestione del paziente tra noi e il Sacco”.
Al momento le autorità sanitarie stanno ricostruendo gli spostamenti del 38enne: due interi paesi, Codogno e Castiglione d’Adda, sono stati messi in quarantena dalla Regione Lombardia: “I cittadini stiano a casa”. Sono almeno una sessantina le persone certe di essere entrate in contatto con il 38enne: per loro scatterà la quarantena. Non è ancora stato definito se i giorni sotto controllo sanitario verranno trascorsi in una struttura ad hoc o nelle proprie abitazioni. “Abbiamo già ricostruito sia i contatti dei medici, degli infermieri, dei familiari più stretti a cui abbiamo già fatto i tamponi. Sono già stati messi tutti in isolamento o chiamati a stare in isolamento al loro domicilio”, ha spiegato l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera a RaiNews. “Oggi – ha aggiunto Gallera – siamo sul suo posto di lavoro” per fare “i tamponi a tutti i suoi colleghi”. L’uomo lavorava per una multinazionale a Casalpusterlengo.