Da una settimana circola sui social l’intervista a Luc Montagnier, virologo francese e premio Nobel per la medicina nel 2008; in questa intervista il virologo ci parla del coronavirus e della sua teoria sulla creazione.
Il Nobel Luc Montagnier sostiene infatti che il covid19 non sia frutto di una sfortunata serie di eventi che hanno trasferito un virus animale all’uomo ma sia invece un virus studiato in laboratorio; realizzato come lui stesso dice con maestria da orologiaio; ed poi non si sa per quale evento sia uscito dei laboratori di Whuan e sia esploso all’interno dei mercati.

Lo stesso virologo non sa bene la motivazione per il quale è realizzato; Forse nel tentativo di trovare un vaccino per l’HIV.
Le teorie sull’origine artificiale del nuovo coronavirus circolano ormai da diverse settimane, pur senza avere fondamento scientifico, ma il fatto che siano state sostenute da un virologo di fama come Montagnier le ha rese in qualche modo più credibili, almeno per il grande pubblico.
Lo stesso virologo sostiene nel video che la comunità scientifica non parla liberamente ma viene filtrata; lui alla veneranda età di 87 anni non ha nulla a che vedere che suddetti filtri e non rischia nulla; se non una smentita da parte della stessa comunità di scienziati.
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LA SMENTITA ALLA TEORIA DI MONTAGNIER NON TARDA AD ARRIVARE
La teoria di cui parla Montagnier, smontata da tantissimi scienziati: gli studi svolti fin qui sul coronavirus hanno accertato che si sia sviluppato in natura.
Molti giornalisti in questi giorni hanno ricordato poi come da tempo Montagnier, che ha 87 anni, sostenga teorie senza fondamento scientifico e molto vicine al complottismo.
Le due cose non sono scollegate: il metodo scientifico prevede che la validità delle conclusioni sia subordinata al rigore del metodo di ricerca usato per raggiungerle. Nel caso di Montagnier sembra che da tempo sia venuto meno a ogni rigore, e che questo si sia tradotto nella formulazione di teorie rigettate dalla comunità scientifica.
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