Siracusa, si ispiravano a Gomorra e si vantavano su Facebook: sgominata banda di pusher
Due piazze di spaccio sono state smantellate a Siracusa da un’operazione
Due piazze di spaccio sono state smantellate a Siracusa da un’operazione congiunta di carabinieri e polizia. Con il coordinamento della Dda di Catania, gli investigatori hanno acquisito elementi probatori a carico di 27 persone per le quali il gip del tribunale etneo ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Nell’operazione denominata “Demetra” sono finiti promotori, organizzatori e gregari di due gruppi che si erano divisi le piazze di spaccio.
Quella più corposa ed in fase evolutiva operava in via Italia, mentre godeva di propria autonomia il gruppo di via Immordini, nella zona alta della città.
Le Indagini
Le indagini hanno preso avvio nel 2016 e sono stati i carabinieri della Compagnia e del nucleo investigativo ad accendere i riflettori sul gruppo che si stava organizzando in maniera strutturale ispirandosi al noto serial televisivo Gomorra.
Successivamente sono subentrati anche i poliziotti della squadra mobile che hanno documentato il fiorente traffico di sostanze stupefacenti in piazza San Metodio, dove gli spacciatori del gruppo ruotavano in turni prefissati per garantire agli assuntori la possibilità di acquistare la droga in qualunque momento della giornata. Il gruppo presentava una precisa organizzazione gerarchica all’interno della quale ciascun affiliato svolgeva compiti ben precisi in cambio dello stipendio settimanale che si aggirava sui 200 euro.
Il Giro
L’imponente giro d’affari derivante dall’attività illecita risulta documentato anche da uno degli stessi indagati, il quale, attraverso filmati pubblicati sui social network, si ritraeva mettendo in mostra un rilevante quantitativo di denaro in banconote di vario taglio riposte su un tavolo, accompagnando uno video con un brano musicale evocativo dell’attività illecita del noto narcotrafficante “Pablo Escobar”.
Erano tenuti sotto scacco anche i venditori ambulanti del mercatino del mercoledì, costretti a pagare piccole somme di denaro dai 20 ai 30 euro come una sorta di risarcimento del lucro cessante e dell’occupazione del suolo pubblico.
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